mercoledì 18 aprile 2007

DEAD CAN DANCE : The Serpent's Egg

Un organo austero in tensione su una nota, lievi gorgheggi che si elevano verso dapprima medie, poi sempre più alte vette. Silenzio. Esplosione di venti che convergono in un brivido che taglia come una lama la schiena ed è apoteosi che, lentamente, plana ondeggiando in picchiata sul selciato per spegnersi. Nella sola The Host Of Seraphim è condensata l'emozione di intere carriere di gruppi e solisti che nemmeno sommando l'intensità del loro repertorio tutto toccherebbero tali, inusitati vertici di pienezza emotiva. Per i Dead Can Dance invece rappresenta il battesimo al cardiopalma per uno dei loro album più riusciti di sempre, The Serpent's Egg. Lisa Gerrard veste i panni della medium tra questo e chissà quale ultra-terreno mondo sfoggiando i suoi proverbiali lirismi. Dapprima dettando l'andamento ritmico con le sillabe proferite dalle due linee vocali che si intrecciano nella raggelante Orbis De Ignis; tratteggerà poi arabeschi nella monodica Song Of Sophia o si prostrerà all'offerta di litanie dall'afflato pagano decorate da funerei rintocchi di campana in un incedere ossessivo e reiterato (Chant Of The Paladin) o ancora in volteggi su nude composizioni dallo spirito medievale (The Writing On My Father's Hand). Ecolalia ha la sintomatologia della soundtrack di un film sulla misteriosa storia di una civiltà scomparsa, donando minacciose melodie ad una ipotetica scena di guerra primordiale. Anticamera perfetta per il tribalismo “amazzonico” di Mother Tongue, selvaggio nelle sue percussioni che paiono provenire direttamente dal sottosuolo. Brendan Perry appare autoritario e declamatorio, salendo in cattedra nella pastorale Severance, la cui partenza liturgica darà poi spazio sul finire ad una successione melodica d'ispirazione celtica, o tra i lampi gotici di In The Kingdom Of The Blind The One-Eyed Are Kings, per giungere alla ballata “barocca” da odissea interiore di Ullyses. Il sepolcro è chiuso.

(4AD, 1988)
The Host Of Seraphim / Orbis De Ignis / Severance / The Writing On My Father's Hand / In The Kingdom Of The Blind The One-Eyed Are Kings / Chant Of The Paladin / Song Of Sophia / Ecolalia / Mother Tongue / Ulysses.

1 commento:

Anonimo ha detto...

...bene, riascolto oggi questo ritrovato vinile dell' 88 e risento ritovare vicino chi non c'è più... il sepolcro è ri-aperto. Un abbraccio a chi crede.
Marcel